Quando si hanno delle convinzioni profonde, dei valori precisi, si sente il bisogno di ‘ritrovarsi’ con chi condivide la stessa visione e fare rete, perché questi valori prendano più forza e la visione comune possa diventare realtà.
E’ quello che abbiamo fatto con Donne Leader in Sanità, un’Associazione di Donne del Settore (che occupano o hanno occupato una posizione di responsabilità nel contesto sanitario: medici, docenti universitari, responsabili di istituzioni pubbliche, dirigenti nel settore farmaceutico, medical device e ospedaliero) che hanno riunito le proprie competenze e peculiarità, con una rete di esperti e sponsor che si allarga sempre di più, con l’obiettivo di raggiungere un miglior equilibrio di genere (40% di donne in posizioni apicali, per iniziare, come espresso nel nostro Manifesto) nei tavoli decisionali delle strutture sanitarie pubbliche e private, e con questo accelerare la crescita di valore.
Siamo state subito consapevoli che la spinta sulle quote (40%) sia uno strumento essenziale ma non sufficiente. Per arrivare al 40% di presenza femminile nelle posizioni apicali, è necessario fare leva su un ecosistema di strumenti, processi, leggi e mindset tutti orientati nella stessa direzione. Su questo punto, non si può fare a meno di ribadire che persistono ancora troppi ostacoli culturali e strutturali che determinano ancora una forma di segregazione orizzontale e verticale, evidenziando alcune aree di appannaggio prevalente di un solo genere (pensiamo alle chirurgie come agli amministratori delegati).
Da qui l’esigenza di costruire o, laddove già esistano, riconoscere e incentivare, quei meccanismi virtuosi che portano – in un’Azienda Sanitaria- ad annullare i bias di genere nell’accesso alla progressione di carriera e ai ruoli apicali. Per questo abbiamo deciso, proprio nel mezzo della Pandemia, di osservare il sistema italiano e internazionale, per individuare le best practices già in essere, verificando l’esistenza di certificazioni o marchi volti ad identificare le aziende virtuose nel potenziamento del ruolo delle donne, e i rispettivi parametri di definizione.
Nel frattempo, e’ arrivato il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che indica, nel contesto della Missione 5 ‘Inclusione e Coesione’, in particolare nella componente 1.3, proprio l’istituzione di una certificazione di parità di genere, assegnando a questo progetto un budget di circa 10 milioni di euro.
“La certificazione per la parità di genere ha come scopo di ricondurre a una definizione univoca dei criteri e delle metodologie per definire una qualifica specifica, come un bollino di qualità sulla parità di genere in linea con i dettami del Goal 5 dell’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile”, spiega a We Wealth Claudia Segre, presidente della Global Thinking Foundation.
I lavori prenderanno il via ad Aprile 2022, con l’istituzione di un Tavolo sulla certificazione di genere delle imprese presso il Dipartimento per le Pari Opportunità, che definirà le linee guida del progetto al quale Donne Leader in Sanità auspica di partecipare.
In questa fase di transizione, dove i progetti prendono forma, pubblichiamo la nostra breve analisi dei sistemi di alcune classificazione che già esistono, per prenderne spunto con l’obiettivo di per favorire lo scambio di informazioni su questo argomento.
Siamo convinte che una maggiore consapevolezza sui criteri di valutazione possa attivare un circolo virtuoso in base al quale, le diverse realtà aziendali sanitarie cominceranno a misurarsi divenendo quindi competitive per la certificazione (‘le donne qui contano’): è già successo con la valutazione degli impatti ambientali nei bilanci integrati.
Vogliamo immaginare la necessità di certificazione come un progetto a tempo determinato: necessario fino al giorno in cui la parità di genere sarà una realtà consolidata ovunque.
Prima di partire con la lista delle 11 ‘proposte’ che abbiamo identificato finora, vogliamo sottolineare che la nostra ricerca è orientata alle strutture che sviluppano il talento femminile, non alle strutture attente alla medicina di genere, che comunque sosteniamo convintamente. Per questa categoria ricordiamo che esiste il già noto Bollino Rosa lanciato nel 2008 da Fondazione Onda, che da allora ha premiato più di 310 strutture per la loro dedizione alla medicina di genere. https://www.bollinirosa.it/la-salute-della-donna-ecco-i-bollini-rosa
1. Global Gender Gap Index (GGGI)
2. Eurostat - ISTAT
3. Gender Equality Index (GEI)
4. Gender Equity in Business, Climate Change, and Tech Barometer
5. Indicatori di agenzie internazionali
Modelli di valutazione della Gender Equality sviluppati in Italia
6. Inclusion Impact Index® di Valore D
7. Dynamic Model Gender Rating del Winning Women Institute
8. La Fondazione Bellisario
9. Inclusione Donna
10. Donne per un Nuovo Rinascimento
11. Bilancio di Genere nelle aziende sanitarie toscane. Rilevanza e ricadute sulla organizzazione del lavoro
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